Domare la paura
Solitamente la paura è un limite impossibile da eliminare.
Soltanto i pazzi non hanno paura.
I coraggiosi sono quelli che hanno paura, ma col tempo hanno imparato ad domarla per superare i propri limiti.
Io ho sempre avvertito una grande soddisfazione nel riuscire a superare i miei limiti.
C’è un episodio della mia infanzia che per me è indelebile.
È legato ad una delle mie paure: montare a cavallo.
In fattoria a Taubaté, la città dove sono nato, ne avevamo uno.
Era bellissimo, bianco, possente e non castrato… uno stallone.
Solitamente i cavalli vengono sterilizzati per evitare lotte e scontri tra gli altri maschi del branco.
Soltanto uno viene scelto per rimanere “intero”.
Il nostro si chiamava Furacão, e come tutti gli stalloni aveva un carattere focoso e irascibile.
Non a caso il suo nome significa “Uragano”.
Avevamo tutti paura di lui, perché era imprevedibile.
Solo i miei zii, che avevano molta esperienza, avevano provato a montarlo con scarsi risultati.
Osservare da vicino questo animale enorme così potente e fiero mi ha acceso un fuoco di sfida.
Una delle cose che sentivo di dover fare per superare me stesso era riuscire a domare Furacão.
Un giorno lo avevo visto correre tantissimo nel campo e mi sembrava abbastanza stanco per provare a cavalcarlo.
Così presi coraggio e guidato dalla follia montai su Furacão.
Scalciava un po ‘ma tutto sommato si è arreso quasi subito.
Aveva il cuore che batteva a mille per le corse che aveva appena finito.
Sentivo il suo respiro profondo e mi pareva stanco.
Partendo dalla nostra fattoria lo volevo guidare fino alla fattoria dei miei zii.
Pensavo che il viaggio sarebbe stato più tranquillo ma a quanto pare l’energia di uno stallone è veramente infinita…
Galoppava come un matto ma non mi aveva disarcionato.
Arrivato dai miei zii lo sistemai, legato, sotto un capannone e me ne andai da loro a gustarmi la vittoria.
Raccontai a tutti che ero arrivato lì con quel cavallo e tutti mi fecero i tantissimi complimenti.
Ero un eroe.
Arrivata l’ora di tornare a casa lo montai di nuovo, ma a quel punto lui cominciò a saltare come al rodeo per disarcionarmi.
Aveva recuperato le energie, ed era arrabbiato di brutto!
Io mi reggevo a lui con testardaggine, non lo avrei lasciato per niente al mondo.Era fuori controllo.
Uscì dal capannone e si lanciò in una corsa disperata e folle.
Io ero spaventato, mi reggevo a lui sperando di non cadere, e cercavo in qualche modo di guidarlo verso casa.
Raggiungemmo una fattoria (che non conoscevo) perché era Furacão che ci stava guidando.
Come tutte le altre fattorie aveva una staccionata ed un cancello principale alto si e no un metro e settanta.
Quando lo vidi con gli occhi pieni di lacrime in groppa allo stallone lanciato a tutta velocità mi sembrava alto almeno e tre metri!
Mi stavo preparando al peggio.
Ero pronto allo schianto, alla vergogna per aver fallito nella mia impresa e a tutto il dolore che avrei provato.
Dolore che sarebbe stato come un soffio di vento in un uragano in confronto a quello che avrei ricevuto dai miei se mai fossi sopravvissuto a questa giornata.
Ormai talmente pronto alla disfatta che non feci in tempo ad accorgermi che Furacão saltò il cancello… con me sopra;
Aveva saltato il cancello mentre lo stavo cavalcando!(tecnicamente mentre ero arpionato alla sua criniera ad occhi chiusi sperando di non lasciarci le penne, ma il risultato è lo stesso XD)
Ancora mi chiedo come io sia riuscito a rimanere in sella.
Subito dopo il salto Furacão si fermò.
Io scesi per rendermi conto effettivamente di non star sognando questo momento.
Era tutto vero.
Ancora incredulo con le ginocchia tremanti cominciai a cercare qualcuno della fattoria che mi aprisse il cancello per tornare a casa.
Era ancora troppo presto per ripetere un’impresa leggendaria.
Solo quando Furacão fu stanchissimo dopo la nostra folle avventura, riuscii a tenerlo a bada.
Lui da quel momento cominciò a rispettarmi e diventai l’unico della famiglia da cui si faceva montare.
In seguito lo montai persino senza sella, lui ormai mi riconosceva e mi considerava un suo pari.
Fu una conquista enorme per me.
Jairo Junior
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